Torino verso Linux

comune_torinoUbuntu e ODF liberano Torino

Torino ha deciso di puntare su Linux, sistema operativo libero che consentirà di guadagnare più di 6 milioni di Euro di soldi pubblici, nello specifico la versione prescelta sara’ Ubuntu.

Cosi dopo Udine anche la città di Torino ha deciso di dire addio a Windows e Microsoft Office per puntare su Linux e il software libero (ed era ora) . La migrazione da Microsoft Windows e Office consentirà non solo di risparmiare moltissimi soldi ma fornirà sistemi e software più sicuri e stabili garantendo cosi ai propri cittadini servizi molto più affidabili.

Ad annunciarlo è stato il portale di Repubblica.it indicando che con Microsoft Windows e Office ogni uno dei 8300 personal computer dell’amministrazione costava circa 300 Euro di licenze per il software proprietario, la migrazione ad Ubuntu Linux consentirà quindi di non avere più nessuna spesa facendo risparmiare circa 6 milioni di Euro di soldi pubblici che potranno essere investiti per migliorare i servizi comunali.

Tutto questo parlare di soldi ha chiaramente il suo valore ma mi dispiace notare che nessuno parli invece dell’accrescimento che queste operazioni possono portare verso una migliore gestione sistemistica, per tutto cio’ che sta dietro ai portali inerenti a Regione, Anagrafe, Comune ecc….., portandoli cosi’ anche verso una unificazione del formato dei documenti digitali verso Il formato OpenDocument (ODF); quest’ultimo è un formato aperto per file di documento per l’archiviazione e lo scambio di documenti per la produttività di ufficio, come documenti di testo (memo, rapporti e libri), fogli di calcolo, diagrammi e presentazioni, dal momento che un obiettivo dei formati aperti come OpenDocument è quello di garantire accesso a lungo termine ai dati senza barriere legali o tecniche.

Per quanto riguarda i documenti nel formato OpenDocument, le estensioni più comuni sono:

.odt – documenti di testo

.ods – fogli di calcolo

.odp – presentazioni

.odg – grafica

.odb – database.

Torino diventerà presto una città completamente open source, come già accaduto a Monaco, Bolzano e molte altre città, visto anche i tanti vantaggi ottenuti dalla migrazione ben presto anche l’intera regione Piemonte potrebbe migrare verso il software libero.

Messaggistica istantanea

Google plus EmuGoogle compra EMU chat

La messaggistica istantanea è oggi un settore davvero di primaria importanza per i grandi colossi del web, cosi’ se Facebook possiede Messenger e Whatsapp, Google può vantare il servizio Hangouts.

Oltre ai grandi nomi con una base di utenti ben consolidata, esistono tante altre realtà un pò meno conosciute come Emu, recentemente acquisita da Google.

Emu è un’app per la messaggistica istantanea che offre alcune particolari funzioni. Riesce a controllare e analizzare il testo delle conversazioni e offre informazioni relative a ciò che scriviamo; e’ in grado di fornirci gli orari del cinema, cosi’ com’ è in grado di fissare appuntamenti nel calendario, se ne avremo parlato in chat.

L’acquisizione prevede la chiusura del progetto e la rimozione da App Store e Google Play. Il 25 agosto 2014 l’app smetterà di funzionare e le sue funzionalità potranno cosi’ venire integrate nei servizi di Google, e quindi molto probabile che Hangouts implementerà alcune di queste interessanti funzioni di Emu.