Ready NAS 716

Netgear ReadyNAS 716

Netgear ReadyNAS 716

Netgear Ready NAS 716

Il nuovo prodotto della Netgear e’ un’unita’ desktop sicuramente ultra veloce ma decisamente cara, vediamo il perche’.

Presentato dalla Netgear come il NAS Desktop piu’ veloce del mondo. Il ReadyNAS 716 ha sei alloggiamenti (ed e’ possibile espanderlo ben oltre i 28 TB) ed un processorre quad core Intel-Ivy Bridge Xeon E3 e ben 16 GB di RAM ECC, ma non e’ tutto, potrete contare anche su una coppia di porte Gigabit e due interfacce 10GbE.

Tutto cio rende questo prodotto la migliore soluzione di storage, infatti il ReadyNAS 716 combina un’innovazione leader del settore a una semplicità d’uso senza precedenti in una soluzione di storage di fascia alta con caratteristiche quali :

  • Snapshot illimitate.
  • Thin provisioning.
  • Replica gestita dal cloud.
  • Crittografia e antivirus in tempo reale.

In breve, ReadyNAS offre maggiori possibilità di gestione dei dati aziendali rispetto alle soluzioni di storage tradizionali.

Specifiche di utilizzo

5 livelli di protezione

  • Protezione RAID automatica contro guasti disco
  • Ripristino di snapshot in un qualsiasi punto nel tempo
  • Real-time anti-virus per la protezione da virus e malware
  • Protezione Bit rot contro il degrado di media
  • Backup all’interno del cloud per proteggere i tuoi dati critici

 

Replica dati Off-site

ReadyNAS Replicate è una soluzione per il Disaster Recovery potente e semplice da usare, progettata per soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di azienda, sia se si vogliono spostare i propri dati da un data center all’altro o tra una filiale e la sede centrale.

 

Cloud Storage per l’ufficio

Oggi giorno poter accedere ai propri dati in qualsiasi momento, ovunque ci si trovi e da tutti i dispositivi mobili è la necessità più diffusa tra le aziende. Il cloud pubblico, però, non sempre riesce a garantire la privacy e la sicurezza dei dati archiviati. La piattaforma ReadyCLOUD di Netgear, invece, permette di creare un cloud privato in pochi click e a costo zero.

Il firmware utilizzato e’ un  ReadyOS che si caratterizza in questo modello per ilpassaggio dal EXT4 al BTRFS.

L’interfaccia di gestione Web, che sicuramente e’ forse un po’ datata nello stile ma sicuramente piacevole da usare e facile da imparare, dotata di strumenti molto semplici che permettono, ad esempio, di gestire i volumi e di collegare tra di loro gli adattatori di rete, con inoltre, una buona fornitura di strumenti/tool per il monitoraggio di ogni singola funzionalita’.

Unico neo, prezzo a parte, e’ rappresentato dal piccolo gancetto presente su ciascun alloggiamento disco, che ne impedisce la rimozione accidentale ma che comunque rimane privo di veri e propri blocchi fisici di protezione, compreso l’accesso dallo sportello frontale.

Con il ReadyNas 716 e’ possibile raggiungere la velocita’ di 480 MB al secondo in lettura e di 420 MB in scrittura.

 

GIUDIZIO

Nome prodotto : ReadyNas 716
Produttore : Netgear (www.netgear.it)
Prezzo : 3.000 circa (senza dischi)

Funzioni          voto 10
Prestazioni       voto 10
Facilita’ d’uso   voto 8
Qualita’/Prezzo voto 7

Giudizio finale  voto 9

E’ il NAS Desktop attualmente piu’ veloce sul mercato, ma il suo alto prezzo lo colloca nella fscia dei server e dei dispositivi di archiviazione montati sui rack.

 
#DesktopNASpiuvelocedelmondo

Rsync e la sincronizzazione dei contenuti Web

rsync aggiornamento web

Rsync aggiornamento Web

Supponiamo che ci tocchi gestire in produzione un numero X di frontend Web dietro un bilanciatore e che quindi, ad ogni nuova release, si renda necessario caricare i contenuti su ciascuno di essi (rendendo la vita difficile agli sviluppatori).

Certo il mercato e’ ricco di software di Configuration Manager, ma in questo caso ho deciso di usare come esempio l’automazione mediante l’uso di rsync, del resto non serve una Ferrari per fare la spesa. In pratica, i contenuti Web verranno caricati manualmente su un’unico frontend (che servirà da server) mentre le altre macchine fungeranno da client (ovvero aggiorneranno i loro contenuti ogni X minuti consultando direttamente la macchina server).

Configurazione della macchina server

Tale attività si articola in due fasi: la prima consiste nell’installazione e nella corretta configurazione del demone xinetd (evoluzione del celebre inetd), mentre la seconda riguarda solo ed esclusivamente rsync.

Procediamo dunque con l’installazione di xinetd:

[root@server ~]# yum install xinetd

ed impostiamo l’avvio automatico del demone in questione per i diversi runlevel:

[root@server ~]# chkconfig --levels 2345 xinetd on

Posizioniamoci nella dir /etc/xinetd.d ed apriamo in scrittura il file rsync, sostituendo la direttiva:

disable = yes

con

disable = no

In definitiva, il suddetto file, dovrà avere il seguente contenuto:

service rsync
{
        disable = no
        flags           = IPv6
        socket_type     = stream
        wait            = no
        user            = root
        server          = /usr/bin/rsync
        server_args     = --daemon
        log_on_failure  += USERID
}

Passiamo ora al secondo step relativo alla configurazione della macchina server, ovvero la creazione del file rsyncd.conf nella directory /etc:

[root@server ~]# touch /etc/rsyncd.conf

All’interno del suddetto file creeremo dei moduli ad-hoc contenenti tutte le direttive necessarie per la sincronizzazione dei contenuti tra server e client, ad esempio:

log file = /var/log/rsyncd.log
pid file = /var/run/rsyncd.pid
lock file = /var/run/rsync.lock
[images]
   path = /var/www/html/images
   uid = root
   gid = root
   read only = no
   list = yes
   host allow = 10.11.12.0/24

Salviamo il file ed avviamo xinetd:

[root@server ~]# service xinetd start

Configurazione delle macchine client

Tale configurazione consiste esclusivamente nella creazione di una entry crontab del tipo:

*/1 * * * *  root rsync -agruv root@10.11.12.1::images /var/www/html/images/

ovvero ogni minuto viene contattato il server (10.11.12.1, modulo images che punta a/var/www/html/images/) e viene sincronizzato il contenuto della Dir del client /var/www/html/images/.

Bene, l’aggiornamento e’ servito!

#RsyncSincronizzazione#AmbientiWeb

Rsnapshot Backup a riga di comando

Rsnapshot Backup a riga di comando

Rsnapshot Backup a riga di comando

#Rsnapshot Backup incrementali a riga di comando
rsnapshot e’ un utile software per effettuare backup incrementali, grazie all’utilizzo di rsync ed il tutto da riga di comando.

RSNAPSHOT
I software in commercio, in grado di effettuare backup incrementali del nostro sistema operativo oppure delle nostre directory preferite, sono molti e vari. Ad esempio per effettuare backup incrementali su Linux possiamo utilizzare Back In Time, Kup, Duplicati, TimeShift ecc. Per gli utemti che utilizzano Server Linux ma che preferiscono operare da terminale esiste rsnapshot, progetto open source che ci consente di effettuare backup incrementali grazie al tool rsync.

Attraverso rsnapshot possiamo effettuare backup incrementali di filesystem locali e remoti con numerose ed utili funzionalità.

Installare rsnapshot in Debian/Ubuntu e derivate è semplicissimo basta digitare da terminale:

sudo apt-get install rsnapshot

una volta installato dovremo operare sul file di configurazione in /etc/rsnapshot.conf
Configurazione

Per configurare rsnapshot è necessario aprire il file /etc/rsnapshot.conf con un editor di testo con i privilegi di amministrazione.

Ogni riga del file di configurazione dovrà contenere elementi separati dal carattere Tab e non dovrà contenere spazi. Non è quindi consigliabile fare il copia ed incolla delle seguenti istruzioni:

La seguente direttiva specifica la cartella di destinazione dei backup:

rsnapshot_root   /media/backup/
no_create_root 1

Si supponga di effettuare il backup tutti i giorni e di voler conservare le seguenti copie:

backup giornaliero dei 7 giorni precedenti;
backup settimanale delle 4 settimane precedenti;
backup mensile dei 6 mesi precedenti.

Le direttive di configurazione specifiche per una tale pianificazione sono le seguenti:

interval daily 7
interval weekly 4
interval monthly 6

Ora occorre definire le cartelle in cui fare i backup. Supponendo di voler conservare i file contenuti nelle cartelle /home /etc e /usr/local, nella cartella backup, aggiungere le seguenti istruzioni:

### BACKUP POINTS / SCRIPTS ###
backup /home/ snapshot/
backup /etc/  snapshot/
backup /usr/local/ snapshot/

Se invece si intende fare il backup di porzioni di file system di un sistema remoto, è possibile utilizzare il protocollo ssh, come nel seguente esempio:

backup root@example.com:/home/ snapshot/example.com/

Inoltre è possibile aggiungere direttive per l’inclusione e l’esclusione di file mediante il pattern matching così come specificato nella pagina di manuale di rsync. Suppondendo di voler escludere tutti i file .mp3 dal backup è sufficiente aggiungere la seguente direttiva:
exclude *.mp3
Infine, è possibile testare il file di configurazione digitando il seguente comando in una finestra del terminale:

sudo rsnapshot configtest
# Syntax OK

Automatizzare il backup
È possibile effettuare il backup di vari servizi mediante degli script controllati da rsnapshot.

Supponendo di voler effetttuare il backup di un database MySql, si realizzi uno script, da inserire in un nuovo file (es. /root/scripts/backupmysql.sh), simile al seguente:

mysqldump nomedatabase --user=root --password=passworddiroot > dump.sql

Dopo aver impostato il nome del database in «nomedatabse» e dopo aver impostato le opzioni «user» e «password» con il nome utente desiderato e la relativa password, è possibile richiamare lo script a partire dal file di configurazione sopra citato con un’istruzione simile alla seguente:

backup_script /root/scripts/backupmysql.sh snapshot/mysql/

rsnapshot lancerà lo script e sposterà nella cartella snapshot/mysql/ tutti i file di output prodotti nella cartella corrente.

Avvio del programma

rsnapshot deve essere avviato specificando il tipo di backup che si intende utilizzare. Questo corrisponde ad una delle direttive «interval» sopra descritte.

Per avviare il tipo di backup desiderato digitare il relativo comando in una finestra di terminale:

  • backup giornaliero:

    sudo rsnapshot daily
  • backup settimanale:
    sudo rsnapshot weekly
  • backup mensile:
    sudo rsnapshot monthly

     

*Aggiungendo l’opzione -t al comando è possibile verificarne il corretto funzionamento. Quello che segue è un esempio:

test :

# sudo rsnapshot -t hourly
echo 24319 > /var/run/rsnapshot.pid 
mkdir -m 0755 -p /media/backup/hourly.0/ 
/usr/bin/rsync -a --delete --numeric-ids --relative --delete-excluded \
 /home/user/Immagini /media/backup/hourly.0/snapshot/ 
touch /media/backup/hourly.0/

Per maggiori informazioni su rsnapshot consiglio di consultare il Wiki ufficiale di Ubuntu.

Seafile un Cloud privato

seafile_cloud… in pochi clic

L’incremento di velocita’ delle reti e di Internet ci ha portati a modificare le nostre abitudini per quanto riguarda la conservazione dei dati, che sono aumentati in modo esponenziale. In poco tempo sono nati diversi servizi online gratuiti (da DropBox, Ubuntu One, Google Drive, iCloud Box ecc…) che offrono spazio per lo storage di contenuti quali video, audio, foto, documenti ecc…,

Archiviazione e sincronizzazione dei dati sono i principali servizi messi a disposizione ma, negli ultimi tempi, si nota una nuova tendenza ad integrare anche strumenti di condivisione dei file con altri utenti. Cosa molto interessante, quest’ultima, utile anche a livello aziendale, e non solo, perche’ permette la creazione di gruppi di lavoro in cui ogni membro riceve automaticamente i file piu’ aggiornati , senza la seccatura di andare a controllare continuamente cosa e’ stato modificato.

In passato ho provato praticamente quasi tutti i servizi sopra citati, ma oggi esiste anche un’altra possibilita’ ed e’ data da Seafile
In pratica e’ un altro strumento open source di sincronizzazione, tipo Dropbox , che è stato progettato per essere più adatto al lavoro di squadra con alcune specifiche caratteristiche che sono orientate a questo obiettivo come ad esempio:

  • Gli utenti possono creare e partecipare a gruppi, quindi condividere i file al gruppo. Questo facilita il lavoro di squadra.
  • I file sono organizzati in librerie, ognuna sincronizzato in maniera selettiva con il client sul proprio computer. Le librerie possono essere sincronizzate con qualsiasi cartella locale.
  • Funzioni di collaborazione on-line per i file, come anteprima dei file PDF ed Office e la possibilità di lasciare commenti.

Seafile è quindi un servizio cloud storage che consente di condividere una libreria privata di file on the cloud con amici e colleghi. I file vengono sincronizzati con tutti gli utenti invitati, ciascuno dei quali ha la possibilità di editare un documento, il programma sincronizzerà automaticamente i cambiamenti così che gli altri utenti possano visualizzarli.
Il servizio assegna a ciascun membro del gruppo un server al quale nessun altro può avere accesso, aumentando così il livello di sicurezza. È possibile inoltre recuperare interamente la libreria di files grazie ai backup effettuati dal programma. Un alto livello di protezione è dato infine dal criptamento dei files protetti ciascuno da password, in maniera da renderli illeggibili ai non autorizzati. Seafile è un programma gratuito, scaricabile dal sito web ufficiale che mette a disposizione tutte le istruzioni e video per settare al meglio i propri gruppi di lavoro. Seafile è disponibile per Windows, Mac, Linux e per dispositivi mobili Android e iOS.

Caratteristiche

Seafile usa il modello di controllo di versione di GIT, ma semplificato per la sincronizzazione automatica, e non dipende da GIT. Ogni libreria è come un repository GIT. Ha la sua storia unica, che consiste in un elenco di commit. Un commit punta alla radice di uno snapshot del file system. Lo snapshot è composto da directory e file. I file sono ulteriormente suddivisi in blocchi per un trasferimento di rete ed utilizzo dello storage più efficiente

Differenze da git :

  • La sincronizzazione automatica
  • I client non conserva la cronologia dei file, evitando così il sovraccarico di memorizzazione dei dati due volte. GIT non è efficiente per file di grosse dimensioni (come le immagini)
  • I file sono ulteriormente suddivise in blocchi per il trasferimento in rete e l’utilizzo dello storage più efficiente
  • Il trasferimento dei file può essere ripreso
  • Supporta backend di memorizzazione differenti lato server
  • Supporta il download da server di più blocchi per accelerare il trasferimento di file
  • La gestione dei conflitti tra file è più user-friendly e simile a Dropbox (aggiunge nome dell’utente come suffisso al file in conflitto).

La nuova versione di Seafile (la 3.0), oltretutto, introduce delle novità sostanziali per quanto riguarda il server, mettendo sul piatto delle prestazioni notevolmente migliorate, insieme ad un sostanziale re-design della home page dell’applicazione, che adesso mostra molte più informazioni che riguardano il singolo file.

Tutto questo però comporta uno svantaggio: dato che sostanzialmente è cambiato il modello relativamente al quale il database viene strutturato, Seafile 2 e Seafile 3 non sono interoperabili: questo significa che un client Seafile 2.x non potrà scaricare nuove librerie create con il server 3.x, e viceversa un client 3.x non potrà creare librerie su un server con Seafile 2.x.

Montare una cartella FTP

CurlFTPfs

CurlFTPfs

FTP in tasca

Sempre piu’ spesso la mole di dati che ci troviamo a dover gestire ci impone di creare ed utilizzare i piu’ svariati servizi di Cloud Storage presenti sul mercato, molti di questi offrono comode partizioni gestibili via FTP su cui spostare/upgradare tutti i nostri piu’ preziosi ricordi.

Come fare pero’ ad organizzare un sistema di backup e ripristino di questi dati, possibilmente rendendo l’operazione facile come scorrere il nostro file system locale ? . La soluzione potrebbe risiedere in un software, che permette di montare un server FTP come se fosse una normale directory del proprio filesystem.

Per fare questo è necssario installare curlftpfs dal proprio repository. In Ubuntu bastera’ basta digitare:

sudo apt-get install curlftpfs

Una volta installato possiamo montare la nostra cartella ftp con il seguente comando:

sudo curlftpfs -o user=utente:password mio_server punto_di_mount

Se per esempio il server fosse ftp.<mio_server>.it , con nome utente pippo e, con password pluto, il comando sarà:

sudo curlftpfs -o user=pippo:pluto ftp.<mio_server>.it /media/scambio # il mio punto di mount

Da questo momento in poi la mia cartella /media/scambio conterrà i files presenti sul server FTP e potranno essere copiati, spostati ed eliminati come se fossero presenti sul proprio filesystem. In questo modo, se si dovesse avere anche un minimo di conoscenza di programmazione della shell, si potra’ creare uno script per il backup dell’intero disco/repository/sito (insomma di quello che volete) con pochissimi comandi, automatizzando il tutto.