Ovvero fare un CHROOT dentro un sistema non funzionante !
Prima di continuare la panoramica dei tool salva filesystem/files volevo aggiungere che in alcuni casi quello che ci serve e che ci puo’ bastare e’ gia sotto il nostro naso, li pronto per riparare il nostro Linux e si trova gia’ dentro il sistema, sto parlando di chroot. Poniamo il caso che vi accorgiate di un mal funzionamento in cui forse avete danneggiato il boot loader (GRUB) , oppure avete cancellato per errore qualche pacchetto/libreria importante, la cui mancanza impedisce l’avvio di Linux. In questi ed in altri casi simili si puo’ provare a ricorrere proprio a “chroot” che potete trovare su qualunque distro su cui stiate lavorando o studiando; CHROOT vi dara’ accesso , come utente root, ad un sistema, ad esempio, che non si avvia.
Usandolo potrete fare il boot da una LiveCD e successivamente eseguire qualsiasi programma come se aveste fatto un normale boot. Per testare questa opzione avviate il vostro pc con la LiveCD, aprite un terminale e diventate l’utente root ( su – ). Poi ipotizzando che il vostro Linux, che non si avvia, sia installato su ” / “eseguiamo i seguenti comandi :
- con il comando mount scoprite qual’e’ la vostra partizione di root, la mia e’ /dev/sdd1
- /$ mkdir /mnt/guasto
- /$ mount /dev/sdd1 /mnt/guasto
- /$ chroot /mnt/guasto
da questo momento in avanti, tutti i comandi che impartirete al sistema avranno effetto sulla vostra installazione di Linux e non sulla LiveCD, quindi anche qualunque file andrete a modificare sara’ riferito al vostro sistema.
A questo punto per ultimare l’esempio e riparare il boot loader potremo decidere di riconfigurare GRUB nell’MBR (Master Boot Record) eseguendo update-grub .
Una volta ultimata questa fase per uscire dall’ambiente shell di chroot bastera’ digitare exit, saremo quindi pronti per testare il funzionamento del boot riparato sul nostro sistema originario effettuando un reboot del PC ed estraendo il supporto che contiene la nostra LiveCD.
** Leggi anche ( ” linux rescue file system ” )
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