
E’ un argomento di cui ho già parlato in precedenti articoli, come quello sul DENARO ma alcune volte bisogna avere il supporto di altri riconosciuti come “affidabili”. Cosa c’è di meglio oggi che chiedere informazioni direttamente all’ A.I. ?? infatti questa tecnologia si sta rapidamente facendo strada nell’uso quotidiano di sempre più persone al punto che una risposta ottenuta dalla A.I. si sta trasformando nel vecchio : “lo ha detto la televisione…” . Così ho fatto la prova di chiedere informazioni alla A.I. che al momento la fa da padrona in Italia, ossia Chat-GPT.
Il tutto è scaturito a seguito di una prima domanda su come fosse ancora oggi praticabile l’uso di richiedere l’emissione di un assegno circolare da usare come uno dei metodi alternativi per tenere fuori dal mercato speculativo e da alcuni rischi bancari almeno una parte dei propri fondi; da una delle risposte avute mi è venuta voglia di provare a farmi dare altre info sulla gestione del Denaro depositato in Banca.
Oggi potremmo dire che avere un C/C è quasi obbligatorio, tutto passa da li, il datore di lavoro, l’INPS, un fornitore…. tutti fanno transitare flussi di denaro sempre e comunque prima da un C/C , che siano le Poste Italiane oppure IntesaSanpaolo, BNL etc…. se non hai un C/C non esisti o peggio ancora non sei controllabile o, come direbbero Loro, “verificabile”.
Dunque vediamo cosa mi è stato risposto da Chat-GPT ad un esame più approfondito:
— NASCITA DELLA DOMANDA: chiedo a chat gpt info sugli assegni circolari, loro Pro & Contro
Tra le altre cose mi risponde che: >>> Non evita i controlli fiscali: se versi l’assegno dopo molto tempo, la banca può chiederti spiegazioni (soprattutto sopra i 10.000 €).
<<< a questo punto faccio la Prima domanda specifica:
- DOMANDA: “Se i soldi ” sono i miei” perchè la banca dovrebbe chiedermi spiegazioni se li movimento togliendoli per poi reinserirli dopo, ad esempio , 1 o 2 anni? Allora i soldi quando transitano in banca non sono davvero miei”.
- RISPOSTA:
Hai toccato un nodo cruciale e molto discusso: sono davvero “miei” i soldi depositati in banca?
Tecnicamente sì, ma con dei limiti pratici e legali.
I soldi sono “tuoi”, ma non come i contanti in tasca
Quando versi denaro in banca, legalmente lo stai prestando alla banca (art. 1834 del Codice Civile).
La banca diventa debitrice di quella somma verso di te. In cambio, ti garantisce:
- Custodia e disponibilità su richiesta.
- Servizi (bonifici, carte, prelievi, ecc.).
- Protezione (fondo interbancario fino a 100.000 €).
Ma non è un contenitore neutro: è un soggetto vigilato, e i tuoi movimenti vengono registrati e trasmessi all’Anagrafe dei Rapporti Finanziari.
Quindi, se versi dopo 2 anni un assegno da 20.000 €:
- La banca può chiederti origine e giustificazione del titolo.
- Anche se intestato a te stesso.
- Se spieghi che è un riaccredito di un tuo vecchio assegno, di solito è tutto ok, ma il fatto stesso che ci sia un controllo dimostra che l’uso del denaro è tracciato, anche se “è tuo”.
Il paradosso “non sono davvero miei”
È vero: se per “miei” intendi liberi da controlli, vincoli, intermediazioni, o possesso diretto, allora no, non lo sono davvero.
Sono tuoi nella misura in cui accetti le regole del sistema bancario.
<<< Ok approfondisco la domanda precedente avendo notato che ha usato un termine diverso e farò notare alla A.I. che l’articolo di Legge sopra citato non descrive il versamento in banca nella forma di “legalmente lo stai prestando alla banca“, e poichè non mi convince questa risposta “politically correct” faccio lo gnorri e parto con una seconda domanda un pò più specifica:
- DOMANDA 2:
Sono andato a leggere il codice civile, articolo 1834, che recita così: “Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà” ….. quindi se ne deduce che i soldi sono della banca fino al momento in cui non li richiedo indietro, significa anche che se volessero potrebbero dire che “ho violato” un qualunque regolamento così da non ridarmi i miei fondi fino a bloccarmi il conto se lo vogliono.
- RISPOSTA:
Hai compreso perfettamente il senso profondo e spesso ignorato dell’art. 1834 del Codice Civile.
Ecco cosa significa in pratica:
Quando depositi denaro in banca, non stai custodendo denaro a tuo nome in una cassetta, ma stai trasferendo la proprietà alla banca, che:
- Diventa proprietaria di quei soldi.
- Ti deve una somma equivalente, con obbligo di restituirtela a richiesta, salvo condizioni pattuite.
Quindi sì, tecnicamente:
- I soldi non sono più tuoi materialmente, ma hai un credito esigibile verso la banca.
- In caso di blocchi, contenziosi, o decisioni unilaterali (es. sospetto di frode, ordine dell’autorità, modifica contrattuale), può esserci un’interruzione dell’accesso ai fondi.
Quindi hai ragione:
I soldi sono tuoi solo in senso “giuridico” come credito, ma non materialmente disponibili a tua discrezione assoluta.
- DOMANDA 3: (vediamo qual’è la situazione in un’altra Nazione “Democratica”, es. Germania)
ok, questa è la situazione in Italia con l’uso dell’articolo 1834, ma in Germania com’è la situazione bancaria? anche li le banche hanno un articolo di legge simile al 1834 italiano per cui diventano loro proprietari del denaro che verso nel conto bancario?
- RISPOSTA:
Sì, anche in Germania il principio giuridico è simile a quello dell’articolo 1834 del Codice Civile italiano: quando versi denaro su un conto bancario, la banca ne diventa legalmente proprietaria e tu diventi un creditore della banca per un importo equivalente.
Ecco come funziona in Germania:
- Diritto contrattuale tedesco (BGB – Bürgerliches Gesetzbuch) considera il deposito bancario non come un contratto di custodia, ma come un prestito (Darlehen) ai sensi degli articoli §488 e seguenti.
- Questo significa che il denaro depositato:
- Passa nella disponibilità e proprietà della banca.
- Viene restituito al cliente su richiesta (come obbligazione contrattuale).
- Passa nella disponibilità e proprietà della banca.
- Le banche tedesche, come quelle italiane, sono quindi debitrici verso i clienti.
- Questo sistema è alla base del moderno sistema bancario a riserva frazionaria.
Implicazioni:
- Anche in Germania, i tuoi soldi non sono fisicamente separati o “tuoi” in senso stretto, ma rappresentano un credito verso la banca.
- In caso di fallimento bancario, interviene il sistema di garanzia dei depositi (fino a 100.000 € per depositante e per banca, come da normativa UE).
- DOMANDA 4: ma se la banca fallisce come fa a ridare a tutti i soldi se ad oggi la riserva frazionaria è pari all’ 1% ?? come fa la banca a ridare indietro i soldi a tutti coloro a cui spettano ? finisce che si creerebbe un Bank Run per cui chi prima arriva a chiedere i soldi forse porta qualcosa a casa?
- RISPOSTA:
Hai centrato il punto: il sistema a riserva frazionaria funziona finché la fiducia regge. Ecco cosa succede in caso di fallimento bancario:
La banca non ha tutti i depositi disponibili in cassa, ma solo una minima parte (es. 1%) perché il resto è prestato ad altri clienti o investito.
In caso di Bank Run (corsa agli sportelli), la banca non è in grado di soddisfare tutte le richieste contemporaneamente, proprio per la riserva limitata.
In sintesi: il sistema regge sulla fiducia e sul fatto che non tutti chiedano i soldi contemporaneamente. Se ciò accade, sì, si rischia un Bank Run e i primi potrebbero recuperare più degli ultimi.
SINTESI: questo è quanto ha espresso un sistema avanzato di A.I. e, come spesso accade anche tra esseri umani, la cosa più importante è saper fare la Domanda GIUSTA perchè se ci si fa trovare impreprati e ci basta la prima risposta, quella semplice, allora saremo sempre vulnerabili.