La Russia si disconnette da Internet

URSS_disconnect_internet

La Russia di disconnette da Internet

Negli ultimissimi giorni, campeggia su molte testate occidentali (quali webnews, wired….) la notizia per cui la Russia si starebbe preparando ad affrontare un “test” molto particolare, soprattutto in questa era di Internet mondiale, secondo cui dovrebbero “disconnettere l’intera nazione da Internet” cosi da poter verificare la loro “capacita’ di rispondere ad un’eventuale attacco cyber” , testando al tempo stesso l’autonomia e la sicurezza della loro rete interna (Runet).

A riportare questa notizia e’ stato un’articolo comparso sul sito dell’agenzia di stampa russa RBK .

Questa idea, nata gia nel 2017, e’ scaturita in una proposta di legge presentata a fine 2018, che ha come scopo quello di creare misure protettive per lo spazio internet russo entro il 2020.

L’attuazione di questo progetto di legge potrebbe cambiare radicalmente il sistema di organizzazione dello scambio di traffico internet del paese, in quanto sarà il servizio federale per la supervisione delle comunicazioni  (Roskomnadzor) a decretare in quali punti di scambio esso dovrà passare e come dovra’ essere gestito.

Per la messa in opera, in tempi brevi, di questo progetto anche il governo russo ha dovuto aggiungere alcune modifiche al decreto di legge, tra le quali , l’accettazione da parte del governo russo di coprire i costi che gli ISP dovranno sostenere per aggiornare tutte le infrastrutture ed installare i nuovi server.

A guidare questo gruppo di lavoro, secondo quanto riferiscono i media russi, c’è Natalya Kaspersky, direttrice della società di sicurezza informatica russa Info Watch e cofondatrice di Kaspersky Lab.

La disconnessione dal resto del mondo, si apprende da alcune fonti russe, dovrebbe avvenire attorno ad aprile 2019, anche se non è stata ancora comunicata la data ufficiale, ma se il test dovesse dare i risultati auspicati dalle autorità russe, il Governo di Mosca darà continuità al progetto, sino ad arrivare all’obiettivo finale di “autodeterminazione” della Rete.

Il governo ha anche affermato che, secondo una loro previsione, entro il 2020 il 95% del traffico Internet generato in Russia sarà instradato attraverso server locali e non uscirà mai al di fuori dei confini della confederazione di stati.

Il costo previsto per l’intera operazione è di oltre 20 miliardi di rubli (circa 27 miliardi di euro). L’obiettivo finale è di sviluppare un controllo del traffico web, sulla falsa riga del sistema di censura “Great Firewall” della Cina.

In ultima analisi si potrebbe intravedere in questo test, una possibile risposta alle accuse mosse alla Russia da parte della NATO di essere una delle responsabili degli attacchi alla cyber sicurezza di altre nazioni, e un modo per avvicinarsi alla “sovranità delle rete” cinese che rientra in quella comunione di intenti stretta nel 2016 tra Vladimir Putin e Xi Jinping, segretario generale del Partito Comunista Cinese, quando le due potenze mondiali siglarono un accordo sullo sviluppo dell’informazione nei rispettivi Paesi.

#WarGames