Mi e’ capitato spesso di dover configurare firewall per proteggere i Server di mia competenza e molte volte capita l’esigenza di dover tenere aperto un accesso dall’esterno, per poter operare in qualunque momento o per qualunque motivo. Ovviamente questo ci potrebbe esporre facilmente alla possibilita’ di venire attaccati; che cosa fare in questi casi ??? Beh! le possibili soluzioni sono davvero tante, tante quanto la fantasia di chi le studia; in questo articolo quindi descrivero’ semplicemente un mio modo personale di arginare tale possibile pericolo.
* Il primo suggerimento e’ quello di spostare il servizio SSH dalla porta 22 ad una di vostra preferenza, stando ben attenti a non usare possibili porte utilizzabili da altri servizi web.
* Il secondo suggerimento e’ quello di creare un servizio di Honeypot (tipo honeyd a bassa interazione, oppure come honeynet ad alta interazione) , da tenere in ascolto sulla porta standard (la 22) dell’SSH, cosi’ che i male intenzionati trovino la porta attiva e nel tentativo di attaccarvi perdano tempo e si ritrovino successivamente all’interno di servizi fasulli.
* Il terzo suggerimento e’ quello di utilizzare la tecnica del port-knocking per poter gestire a proprio piacimento ogni accesso in SSH attivando e disattivando tramite una sequenza di caratteri che solo voi conoscete e che potrete cambiare a piacimento.
PORTKNOCKING
Iniziamo col dire che cosa e’ questa tecnica: le tecniche di Port knocking permettono di aumentare considerevolmente la sicurezza di un server che deve garantire alcuni servizi non permanenti attraverso IP pubblici. Se s’inviano dei pacchetti a delle porte prestabilite sulle quali il demone è in ascolto e nel caso la sequenza sia corretta, questi attiverà un comando che potrà eseguire delle regole di iptables che apriranno le porte necessarie alla connessione. Il vantaggio è notevole in quanto il server potrebbe rimanere sempre in stealth mode e aprire le porte per un determinato servizio solo in caso di necessità.
Innanzitutto per poter utilizzare il portknocking e’ necessario che il firewall sia attivo e funzionante, ora posiamo installare il pacchetto software
sudo apt-get install knockd
Configurazione knockd
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Per fare in modo che il demone parta all’avvio del computer modificare con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione il file /etc/default/knockd in questo modo:
START_KNOCKD=1
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Sempre nel medesimo file /etc/default/knockd modificare con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione indicando su quale interfaccia il demone dovrà rimanere in ascolto:
KNOCKD_OPTS="-i eth0"
Configurazione knockd.conf per l’apertura di una sola porta
Modificare con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione il file /etc/knockd.conf impostandolo come segue:
[options] logfile = /var/log/knockd.log [openSSH] sequence = 7000,8000,9000 # Questa è la sequenza delle porte sulle quali knockd rimarrà in ascolto. Di default il protocollo è TCP. # Quali e quante porte usare è discrezionale. # sequence = 7000:udp,8000:tcp,9000:udp # Esempio con sequenza con porte miste udp/tcp seq_timeout = 30 #Tempo di attesa massimo per completare la sequenza. command = /sbin/iptables -A INPUT -s %IP% -p tcp --dport 22 -j ACCEPT # Quando la sequenza verrà accettata verrà inserita una regola che aprirà la porta SSH standard. tcpflags = syn # Ulteriore filtro, sul tipo di flag del pacchetto inviato alla sequenza di porte. [closeSSH] sequence = 9000,8000,7000 # Questa è un'altra sequenza di porte sulle quali knockd rimarrà in ascolto. seq_timeout = 30 command = /sbin/iptables -D INPUT -s %IP% -p tcp --dport 22 -j ACCEPT # Quando la sequenza verrà accettata verrà inserita una regola che cancellerà quella creata in precedenza. tcpflags = syn # Ulteriore filtro, sul tipo di flag del pacchetto inviato alla sequenza di porte.
La variabile «%IP%» passa alla regola di iptables l’indirizzo che ha effettuato la richiesta di connessione, in questo caso verrà permessa l’apertura della porta SSH discriminando solo l’IP validato.
Configurazione per l’apertura di una sola porta, per soli esperti
Un’altra possibilità per usare il demone knockd, e’ utilizzabile solo se il firewall sul server è configurato per accettare le connessioni “established” e “related” alla porta che si vuole aprire (es ssh, 22) è di chiudersi subito dietro la porta appena aperta, per evitare che, restando “aperta”, qualche malintenzionato tenti un brute-force al servizio, lanciando uno script anzichè impostando delle regole sul firewall.
Per questo scopo il file /etc/knockd.conf può ad esempio essere modificato, con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione, come segue :
[options] logfile = /var/log/knockd.log [openSSH] sequence = 7000,8000,9000 seq_timeout = 30 start_command = /etc/init.d/ssh start tcpflags = syn cmd_timeout = 5 stop_command = /etc/init.d/ssh stop # Dopo cmd_timeout secondi, viene eseguito il comando stop_command
Ricordiamo ancora che è indispensabile che il firewall sul server accetti le connessioni “related” ed “established” altrimenti la sezione “stop_command”, appena sarà eseguita, vi chiuderà la connessione SSH senza quindi avere possibilità di connettervi al server!
tuttiperlinux@server:~# iptables -nL | grep ":22"
ACCEPT tcp -- 0.0.0.0/0 0.0.0.0/0 tcp dpt:22
ACCEPT tcp -- 0.0.0.0/0 0.0.0.0/0 tcp spt:22 dpts:513:65535 state RELATED,ESTABLISHED
ACCEPT tcp -- 0.0.0.0/0 0.0.0.0/0 tcp spts:1024:65535 dpt:22 flags:0x17/0x02 state RELATED,ESTABLISHED
ACCEPT udp -- 0.0.0.0/0 0.0.0.0/0 udp dpt:22 state ESTABLISHE
Configurazione knockd.conf per l’apertura di più porte
Nell’esempio sopra esposto si è visto come aprire una sola porta. Se l’esigenza fosse però quella di aprirne di più procedere creando più sessioni «[openServizio]» e «[closeServizio]». Questo sistema risulta però scomodo per ovvi motivi, per ottenere lo stesso risultato è consigliato usare degli script.
Modificare con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione il file /etc/knockd.conf impostandolo come segue:
[options] logfile = /var/log/knockd.log [open] sequence = 7000,8000,9000 seq_timeout = 30 tcpflags = syn command = sh /etc/open_ports %IP% [close] sequence = 9000,8000,7000 seq_timeout = 30 tcpflags = syn command = sh /etc/close_ports %IP%
In questo caso invece di eseguire direttamente iptables si richiamano due script passando il parametro «%IP%» alla variabile speciale «$1».
Esempio di script open_ports
Modificare con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione il file /etc/open_ports impostandolo come segue:
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 22 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 21 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 631 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 5125 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 5126 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 8888 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 10000 -j ACCEPT iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 81 -j ACCEPT
Esempio di script close_ports
Modificare con un editor di testo a piacimento, e con i privilegi di amministrazione il file /etc/close_ports impostandolo come segue:
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 22 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 21 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 631 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 5125 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 5126 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 8888 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 10000 -j ACCEPT iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 81 -j ACCEPT
Esempio di una connessione
Per effettuare la connessione digitare il seguente comando all’interno di una finestra di terminale:
./knock -v <ip_host> port1 port2 port3 port...
Ora non resta altro che fare pratica e pratica ma sono sicuro che il portknocking vi dara’ tanta soddisfazione.
Leggete anche l’articolo sulla sicurezza inerente Metasploit Framework.
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