Come controllare la rete dalla shell Linux

Monitoring dal Terminale

Monitoring dal Terminale

PREMESSA

Purtroppo rispetto a molte altre nazioni nel mondo e, nella stessa Europa, ci troviamo ad avere ancora delle connessioni ad Internet che, nella maggior parte del paese, sono a dir poco scandalose.

In precedenti articoli abbiamo provato a mettere un po’ di pepe al nostro pc lavorando sulla gestione della RAM oppure sulla modifica dei parametri del kernel tramite Sysctl, oppure accellerando la risoluzione degli indirizzi DNS tramite la creazione di un meccanismo di Cache usando, ad esempio, PDNSD.

Oggi vedremo come colmare quella parte di “monitoring” sulla velocita’ della nostra rete, presentando questo elenco di utilissimi tool, da riga di comando, che vi permetteranno di avere il polso della situazione in tempo reale. Troverete sicuramente quello che fa al caso vostro.

P.S. : I seguenti programmi sono tutti disponibili nei repository principali di Ubuntu, quindi per installarli bastera’ scrivere :

apt-get install nome del programma

NETWORK TOOL

IPTState : un’interfaccia simile a Top collegata alla vostra tabella connection-tracking di netfilter.
Utilizzando iptstate si può verificare in modo interattivo il traffico che attraversa il tuo firewall netfilter/iptables , ordinato per vari criteri, è possibile limitare la visualizzazione con vari criteri, ed e’ possibile cancellare gli stati dalla tabella.

Pktstat : visualizza un elenco in tempo reale delle connessioni attive viste su una interfaccia di rete, e quanta banda viene utilizzata. Parzialmente decodifica i protocolli HTTP e FTP per mostrare il nome del file che viene trasferito. Anche i nomi delle applicazioni X11 sono mostrate.

NetHogs : diversamente da altri, invece che “spacchettare” il traffico verso il “basso” per protocollo o per sottorete, come la maggior parte degli strumenti fanno, mostra la banda utilizzata dai vari programmi. NetHogs non si basa su un modulo del kernel speciale da caricare. Se c’è ad un tratto molto traffico di rete, si può lanciare subito NetHogs e vedere immediatamente quale PID è la causa. Questo rende facile individuare i programmi che sono impazziti e stanno improvvisamente prendendo tutta la vostra banda di rete.

IPTraf : un programma (storico) che raccoglie statistiche di rete per Linux. Anch’esso raccoglie una serie di dati come i pacchetti delle connessioni TCP e conteggio dei byte, le statistiche sulle interfaccie e gli indicatori di attività, dati TCP/UDP sul traffico, e traffico per LAN.

Bmon : bmon è un monitor di banda, destinato per il debug ed il monitoraggio real-time, in grado di recuperare le statistiche da vari tipi d’ingresso. Fornisce metodi di uscita vari tra cui un’interfaccia basata su librerie curses. L’insieme dei moduli per l’input sono specifici per ogni tipologia di architettura e prevedono un nucleo comune con l’elenco delle interfacce e dei loro contatori.

Il nucleo memorizza questi contatori e fornisce una stima della velocità ed una storia degli ultimi 60 secondi, minuti, ore e giorni ai moduli di uscita che li mostrano in base alla configurazione, durante l’esecuzione, è possibile selezionare l’interfaccia da controllare e premere il tasto “g” per vedere un grafico attivo come questo:

Speedometer : si tratta di un interessante progetto che permette di visualizzare e misurare la velocità dei dati attraverso una rete o dei dati che vengono memorizzati in un file,

Come potrete vedere, anche se si tratta di un tool basato sulla riga di comando, ha dei bei colori vivaci e altre cose che lo rendono uno strumento piuttosto user-friendly, ha la capacità di monitorare la velocità in tempo reale di download/upload delle connessioni di rete e può essere utilizzato anche per misurare la velocità di scrittura in un file system.

Nload : nload è un’applicazione da console che controlla il traffico di rete e l’utilizzo della larghezza di banda in tempo reale. Esso visualizza il traffico in entrata ed in uscita utilizzando due grafici e fornisce informazioni aggiuntive come quantità totale di dati trasferiti e min/max di utilizzo della rete.

 

La cosa migliore e’ sicuramente quella di testarli tutti, magari su macchine virtuali, per poter meglio decidere quali fanno esattamente al caso vostro.

 

#ControllalaRetedallaShell

PDFTK – Gestisci i tuoi pdf

PdfTk amministra i tuoi PDF

PDFTK amministra i tuoi PDF

Nell’immensita’ di Internet e’ ormai possibile trovare documentazione di ogni genere e, nella maggior parte dei casi, sara’ possibile scaricare un documento in formato .pdf. Ma cosa succede se, di uno stesso argomento di nostro interesse, ci ritroviamo con piu’ di un documento? Beh portarsi dietro, seppur in formato digitale, tanti documenti complica le cose perche’ per trovare l’informazione che ci serve in un dato momento dovremo aprire piu’ di un file o lanciare un find all’interno di diversi documenti.
E se invece potessimo unire tutti questi vari files in pochi pdf che trattano un macro argomento comune ??.

Possiamo farlo grazie ad un ottimo e semplice strumento, da riga di comando, che risponde al nome di PDFTK.

Introduzione

PDFTK è uno strumento open source cross-platform per manipolare documenti PDF, esso è fondamentalmente un front-end per la libreria iText (compilata in codice nativo utilizzando GCJ), capace di “dividere, unire, cifrare, decifrare, decomprimere, comprimere, e riparare” file PDF.

Installazione

Installare il pacchetto pdftk e’ davvero una passeggiata :

sudo apt-get install pdftk

Cosa puo’ fare

  • unire documenti PDF
  • dividere le pagine PDF in un nuovo documento
  • decifrare il documento se necessario (richiesta password)
  • cifrare il documento, se si vuole
  • compilare moduli PDF con dati FDF
  • applicare una filigrana allo sfondo
  • report sulle metriche del PDF, tra cui i metadati e segnalibri
  • aggiornare i metadati del PDF
  • allegare file a pagine PDF o al documento PDF
  • scompattare gli allegati pdf
  • dividere un documento PDF in pagine singole
  • decomprimere e comprimere la pagina
  • riparazione di un file pdf danneggiato (se e’ possibile)

Uso

Ad esempio, per unire i file file1.pdf file2.pdf file3.pdf  in un unico file file.pdf occorre digitare il seguente comando in una finestra di terminale:

pdftk file1.pdf file2.pdf file3.pdf cat output <nome_file>.pdf

Digitando il seguente comando si ottengono alcune informazioni d’uso per poter utilizzare tutte le altre opzioni sopra descritte:

pdftk --help

#PdftkManipolareDocumenti

Shellshock Bug verifichiamo il nostro sistema

Shellshock Bug

Shellshock Bug

I ricercatori di Red Hat hanno recentemente segnalato un particolare bug denominato “Shellshock” presente nella Shell che potrebbe mettere in serio pericolo milioni di sistemi Linux. A quanto pare questo bug potrebbe essere utilizzato da utenti malintenzionati per poter operare sul sistema operativo.

Shellshock pare sia un exploit molto più pericoloso di Heartbleed, che avrebbe potuto mettere letteralmente in ginocchio la maggioranza dei web server esistenti, perché permette di prendere il pieno controllo della macchina, non importa quale, ed eseguire del codice (ottenendo tutti i permessi d’amministrazione).

Cos’è e come funziona Shellshock?  In pratica, è una vulnerabilità del terminale, che gli utenti di Windows conoscono meglio come Prompt dei comandi,  che espone all’attacco una serie di servizi, da Apache al DHCP dei router ecc… Se la versione di BASH installata è afflitta dal bug, un malintenzionato potrebbe eseguire da remoto una serie d’operazioni, che spaziano dai comandi CGI ai demoni avviati in automatico dal sistema operativo. Significa che, senza una patch ad hoc chiunque potrebbe prendere possesso dei server.

Non è però ben chiaro come questi possano accederne dato che effettuare modifiche nel sistema, installazione di software ecc vengono richiesti i permessi di root. Da notare inoltre che Red Hat e le principali distribuzioni Linux hanno già risolto il bug, basterà quindi aggiornare la distribuzione o server Linux per risolvere questo problema.

Possiamo facilmente verificare se il nostro sistema operativo è o meno  “infetto” da Shellshock.

Basta semplicemente avviare il terminale e digitare:

env x='() { :;}; echo vulnerable' bash -c "echo this is a test"

se avremo come risultato:

vulnerable
this is a test

vuol dire che nel nostro sistema è presente il bug Shellshock in bash

se invece abbiamo come risultato

this is a test

possiamo star tranquilli.

Per risolvere il problema bastera’ semplicemente aggiornare la Bash digitando da terminale:

Per Debian, Ubuntu e derivate:

sudo apt-get update
sudo apt-get install bash

Per Fedora, CentOS, Red Hat e derivate:

sudo yum install bash

Per openSUSE e derivate:

sudo zypper install bash

Per Arch Linux e derivate, Chakra, Manjaro ecc:

sudo pacman -Sy bash

Al termine bastera’ rilanciare il comando di verifica, ed ecco risolto il problema di Shellshock.

 

#ShellshockBugVerifichiamo

Trasferire grandi quantita’ di file alla max velocita’

Spostare molti files velocemente

Netcat per spostare grandi files

NETCAT

Con questo articolo iniziamo a presentare un ottimo tool che, almeno personalmente, e’ stato davvero utile in mille attivita’ sistemistiche, netcat.

Utilita’ 1
Vi è mai capitato di dover trasferire delle directory contenenti elevati quantitativi di files da un server Linux ad un altro ? In caso affermativo avrete sicuramente notato come, anche se il trasferimento avveniva in LAN, comunque la durata dell’operazione aumentava esponenzialmente con l’aumentare dei files da trasferire. Si tratta di un normale fenomeno di overhead dovuto al fatto che ogni singolo trasferimento di file avviene su un differente stream di dati, ed il numero di stream gestibili in contemporanea da un server è di solito piuttosto limitato.

Spesso si cerca di ovviare al problema creando prima un unico archivio .tar contenente i files da trasferire e quindi procedendo con un unico trasferimento. In questro caso si risolve egregiamente il problema di overhead di rete ma la cosa potrebbe diventare comunque problematica nel caso in cui ad esempio lo spazio su disco fosse limitato al punto da non poter consentire la creazione del tar temporaneo.
Se però il comando tar viene utilizzato in maniera intelligente assieme all’utility netcat, abbiamo la possibilità di effettuare comunque un traferimento super-veloce su un unico stream di dati senza la necessità di dover creare degli archivi temporanei. Ecco come possiamo procedere:
Sul server di destinazione (quello verso cui trasferiremo i nostri files), lanciamo il comando:

nc -l -p 888 | tar zxvPp   # il server di destinazione e' in ascolto sulla porta 888 pronto per decomprimere

Sul server master (quello da cui traferiamo i files), lanciamo il comando:

tar czvOPp --same-owner /<source_dir> | netcat -w 5 <ip_macchina_destinazione> 888

Queste due operazioni, effettuate in sequenza, fanno si che i files contenuti nella directory “/source/dir” del server master, vengano compressi in un tar che verrà inviato immediatamente (grazie alla pipe gestita con netcat) verso la porta 888 del server di destinazione. Quest’ultimo da parte sua è configurato per rimanere in ascolto sulla porta 888 e per redirezionare il flusso di dati ricevuto in ingresso direttamente al comando tar lanciato in modo da effettuare una decompressione nella directory “/target/dir” che avrete preventivamente creato ed in cui vi sarete spostati per ricevere il flusso di dati.

Gli usi di netcat sono davvero innumerevoli, tra cui aprire shell remote per lanciare comandi, scansioni di rete fin’anche alla clonazione di intere partizioni o addirittura di un’intera linux-box.
Tutto cio’ lo vedremo nei prossimi articoli su netcat.

#netcattoolmultiuso

Controlliamo la velocita’ della nostra rete da terminale

speedtest-cli

Speed Test da Terminale

In questo articolo vedremo come effettuare uno speed test senza aprire il browser ed usando solo il terminale.

Premessa
Saper usare i molti comandi offerti dalla shell sul nostro terminale offre sicuramente enormi potenzialità, nonostante un primo impatto non sempre amichevole, con questo valido strumento avremo sempre il pieno controllo delle funzionalità di una distribuzione Linux, su cui potremo fare qualsiasi cosa senza usare interfacce grafiche.

Se per esempio vogliamo conoscere in tempo reale la velocità della nostra linea ADSL normalmente dovremmo aprire il browser, digitare un sito per effettuare la prova di velocità (per esempio speedtest.net) ed attendere il risultato; invece con la seguente mini guida utilizzeremo solo ed esclusivamente il terminale per effettuare lo stesso tipo di test di velocità sulla nostra linea.

Impariamo ad usare speedtest-cli, un piccolo tool che utilizza il popolare sito speedtest.net.

Il tool possiede gia di per se un lungo elenco di server disponibili per il test, divisi in ordine di distanza, ed è possibile utilizzarlo per testare il ping su un server specifico o connettersi agli Speedtest Mini server; mentre per gli utenti meno esigenti è possibile generare automaticamente un URL con l’immagine dello Speedtest ed i risultati ottenuti.

Installazione
Speedtest-cli può essere installato utilizzando Python Pip. Per installare Pip su Ubuntu (dalla 13.10 e successive, ma sono supportate anche le versioni precedenti), dovremo lanciare il seguente comando da terminale:

# sudo apt-get install python-pip

Usiamo quindi Pip per installare speetest-cli

# sudo pip install speedtest-cli

Per il futuro, quando si desidererà aggiornare speedtest-cli, potremo utilizzare il seguente comando:

# sudo pip install speedtest-cli --upgrade

Se non siete su Ubuntu esistono altri modi per installare speedtest-cli, basta visitare la pagina GitHub del programma.

Controllare la velocità della rete da terminale
Per testare la velocità di connessione a Internet da riga di comando utilizzando il miglior server (basato su ping) tutto quello che dovete fare è eseguire il seguente comando:

# speedtest-cli

Nota: il tool funziona anche con il comando speedtest invece di speedtest-cli (se avete installato lo strumento utilizzando Python Pip). Nei successivi comandi useremo il comando più corto per facilitare la digitazione.

Esempio di test rete adsl casalinga :

# speedtest-cli
Retrieving speedtest.net configuration...
Retrieving speedtest.net server list...
Testing from Vodafone DSL (88.xx.xx.xx)...
Selecting best server based on latency...
Hosted by ColocationIX (Berlin) [5.80 km]: 51.852 ms
Testing download speed........................................
Download: 7.65 Mbits/s
Testing upload speed..................................................
Upload: 2.51 Mbits/s

Il tool è estremamente flessibile e permette di impostare degli argomenti per svolgere ulteriori test. Per esempio è possibile testare la velocità di Internet ed ottenere automaticamente un link con l’immagine da condividere ovunque utilizzando il comando:

# speedtest --share # (che creera' un URL con un'immagine sul portale di speedtest.net)

Per un uso più avanzato, come la visualizzazione dei server di speedtest.net, il collegamento ad un determinato server e così via, possiamo leggere la guida indicata con il seguente comando:

# speedtest -h

Buon Test !

#speedtestsenzabrowserusandosoloilterminale