Torino sempre piu’ Linux style

comune_torinoQuesta volta, dopo l’articolo apparso su “Repubblica” lo scorso Agosto, tocca al quotidiano di Torino “La Stampa” dire la sua riguardo un tema molto importante per il comune Piemontese .

Da “La STampa” del 15/09/2014

Torino taglia i ponti con Microsoft e risparmierà 6 milioni di euro

Rivoluzione informatica: i computer comunali funzioneranno con sistemi operativi liberi.

Torino taglia i ponti con la Silicon Valley e risparmia 6 milioni di euro in cinque anni passando a Linux. A liberare gli 8300 computer comunali dai sistemi operativi e dalle licenze Microsoft è il Csi ma a vigilare sulla rivoluzione informatica sarà la «community». La campagna dei torinesi promotori dell’open source è diventata pubblica ieri ai Murazzi nel primo «Cyberia Day» con un padrino d’eccezione: Richard Stallman, il guru americano del software libero.

Primi in Italia

«Con questa rivoluzione Torino diventerà il primo grande Comune italiano libero dai costi delle licenze informatiche. Questo si tradurrà non solo in un grande ritorno economico, stimato in 6 milioni di euro, ma anche in un vantaggio nella gestione dei servizi», afferma Enzo Lavolta, assessore alle Politiche per l’innovazione e lo sviluppo, ospite dell’evento organizzato ieri da Arci sulle sponde del Po. «La migrazione è stata affidata al Csi e prevede, entro 18 mesi, la virtualizzazione delle macchine, ovvero il salvataggio di tutti i dati in una memoria comune ed, entro il 2019, il cambio definitivo di sistema operativo, da Windows a Ubuntu».

Secondo l’assessore «i dipendenti comunali hanno reagito bene alla notizia. Molti conoscono già e utilizzano regolarmente programmi come Open Office e non mancheremo di organizzare corsi. La piattaforma che gestisce il wi-fi gratuito in città e quella del sistema elettorale sono già software libero». Passi importanti in vista della Città Metropolitana, sotto l’egida della Regione che «attraverso il Csi cercherà di creare un ruolo di accompagnamento su tutto il territorio, coordinando le iniziative anche di altre città» dichiara l’assessore ai Diritti civili Monica Cerutti.


Cittadini controllori

Ma chi controllerà sull’attuazione? A non credere nelle forze del Csi è il collettivo cittadino Cyberia, fondato dall’informatico torinese Stefano Cannillo, che si propone «non solo di vigilare sulla rivoluzione informatica di Palazzo Civico, ma anche si sostenerla attivamente. Noi non siamo certificati per essere dei formatori ma ci offriamo volontariamente come informatori verso i Comuni e i loro dipendenti per far capire loro che non si tratta solo di un risparmio economico».

A dare la sua benedizione è Richard Stallman, l’anti Steve Jobs profeta del Free Software, che ha definito Microsoft e Apple «mostruosi motori di sorveglianza e dipendenza». «Nessuno di noi è libero – sostiene Stallman – finché usa software e servizi creati da aziende private che sottostanno al controllo dei governi».

…come tutti i progetti di questa importanza molto dipendera’ da chi e da come verra’ gestito il progetto nel tempo, quindi non ci resta che aspettare e tifare per Torino che da in mano al CSI Piemonte  (l’ente strumentale della Pubblica Amministrazione Regionale in campo informatico e telematico), il futuro della propria gestione amministrativo/informatica.
Good LUCK !

GreenSQL ora su AWS

Greensql_AWSbigGreenSQL offerta Database Secutiry su Amazon Web Services (AWS)

9 Luglio 2014, GreenSQL, azienda leader nelle soluzioni di sicurezza dei dati (DB), ha annunciato al mondo la disponibilita’ di una soluzione appositamente pensata per la piattaforma AWS, per l’appunto ” GreenSQL per AWS ” pronta a dare tutta la potenza ed i livelli di sicurezza certificati da GreenSQL sia in locale che ora anche nel Cloud.

Le caratteristiche principali sono le seguenti :

  • Versione del prodotto (ad oggi) 2.6.7
  • Sistema Operativo Linux / Unix, Linux Amazon 2.014,03
  • Architettura64-bit Amazon Macchina Image (AMI)
  • Servizi AWS AmazonEC2, AmazonEBS


Descrizione del prodotto
(alcuni interessanti video si possono trovare sul canale Youtube di GreenSQL)

GreenSQL fornisce soluzioni avanzate di sicurezza per database, proteggendoli da attacchi di SQL injection (ad esempio SSN, numeri di carte di credito, e-mail, password amministrative ecc…), mascherando i dati sensibili e monitorando costantemente la veridicita’ dei dati di accesso degli utenti che dovranno soddisfare vari livelli di conformita’ a normative quali PCI e HIPAA. Una volta installato come front-end delle vostre applicazioni web nel Cloud, GreenSQL sara’ in grado di mimetizzare perfettamente e proteggere le applicazioni, i database ed i dati in essi contenuti, questo poiche’ GreenSQL e in grado di individuare automaticamente e mascherare i dati sensibili memorizzati nel database.

Inoltre e’ in grado di:

– bloccare in tempo reale tutte le SQL injection rilevate;  

–  monitorare le attività sul database eseguite dagli amministratori di sistema e dai DBA

– attuare la separazione delle funzioni creando le regole base per le restrizioni di accesso ai dati filtrando ed accoppiando le utenze ad apposite liste d’indirizzi IP geografici ….

Se quello che avete letto vi incuriosisce e volete saperne di piu’ in merito vi invito a leggere gli articoli precedenti su GreenSQL quali :

Da Video a GIF con QGifer

QGifer-logoTra i file maggiormente diffusi le immagini in formato GIF occupano sicuramente una posizione di rilievo. Online, ed in special modo sui forum, le GIF vengono infatti usate in maniera molto frequente, in particolare per pubblicare contenuti divertenti.

QGifer è un software gratuito ed open source per sistemi Windows, Linux e FreeBSD, attraverso il quale possiamo convertire video .avi in animazioni .gif e personalizzarle in base alle nostre preferenze.

Funzionalita’

QGifer dispone di svariati e utili funzionalità che rendono il software unico nel suo genere, tra le principali caratteristiche troviamo :

  • la possibilità di convertire l’intero filmati avi o solo una parte.
  • Attraverso una semplice e molto intuitiva interfaccia grafica potremo applicare filtri al video da convertire, gestire i margini e frame rate.
  • opzione con la quale potremo anche operare sui FPS e i livelli di Zoom con la possibilità di attivare anche il loop.
  • E’ possibile inserire testo o immagini all’interno del video con la possibilità di visualizzarli in tutto il video o solo una parte di esso.

Utilizzare QGifer è davvero molto semplice anche se deve fare attenzione al formato del video da convertire che non deve avere più di 1800 frames e non usare i codec motion JPEG or YUV4. Se il video che vogliamo convertire non è supportato da QGifer potremo prima convertire il video in avi utilizzando ad esempio OpenShot oppure altri tool di conversione come Selene Media Encoder,ConvertMe , Panther ecc…

Per installare QGifer in Ubuntu

sudo add-apt-repository ppa:samrog131/ppa
sudo apt-get update
sudo apt-get install qgifer

All’avvio del programma tutte le funzioni di modifica del file sono mostrate nella parte sinistra dello schermo mentre nella parte destra è presente l’anteprima del file.
La prima operazione da effettuare per potersi servire di QGifer consiste nel caricare il file video originale da cui si desidera creare l’immagine GIF.

QGifer supporta tutti i formati di file video più diffusi tra cui anche MOV, MP4 AVI.

Dopo aver selezionato il file video su cui agire è possibile procedere applicando filtri, margini e cambiando il frame rate. Dalla sezione Preview Properties sotto Toolbox è anche possibile controllare gli FPS e il livello di zoom, oltre a poter specificare se attivare o meno il loop. QGifer consente inoltre d’impostare l’inizio e la fine della GIF.

Una volta apportate tutte le modifiche desiderate, la GIF può essere esportata semplicemente cliccando sul pulsante Extract GIF annesso all’interfaccia principale del software.

Da notare inoltre che QGifer consente anche di salvare il proprio progetto in modo tale da potervi apportare ulteriori modifiche in un secondo momento.

Per chi preferisce il formato .tar.gz potete scaricare il pacchetto da questo link : Download

Li-Fi: navigare su internet grazie alla luce

LI-FISe sara’ vero che in futuro saremo sempre connessi ad internet, le “normali” connessioni Wi-Fi e/o 4G , non saranno gli unici punti di accesso alla rete. Avete mai pensato che un giorno potremmo comunicare tramite la luce ? (tipo StarTrek), per esempio grazie ai LED. Tutto questo potrebbe diventare realtà grazie al Li-Fi (il cui vero nome sarebbe Visible Light Communications), una tecnologia che consentirebbe ad una comune lampada LED di trasformarsi in un vero e proprio hotspot per la trasmissione di dati sulla Rete.

Nel 2011 e’ stato dimostrato come sia possibile l’invio di dati, grazie a dei LED che si accendono e spengono ad una velocità tale che l’occhio umano non riesce a percepirne la differenza (1=acceso, 0=spento, proprio come nel linguaggio binario). Questo ci portera’ presto ad avere un apparecchio, un VLC, composto da una lampada LED, che invierà dei segnali ad un ricevitore; il ricevitore (che potra’ essere posto su un qualsiasi dispositivo, computer, smartphone o tablet ) trasformerà la luce in un flusso di dati che a loro volta saranno trasmessi sul dispositivo che lo integra.

Potremo forse cosi’ dire addio alle onde elettromagnetiche.
Il Li-Fi potrebbe essere impiegato in molti luoghi comuni e sensibili, come ad esempio gli ospedali, uffici pubblici, scuole ecc… I dati potranno essere trasmessi velocemente ed in totale sicurezza, senza doversi preoccupare delle barriere che molto spesso diminuiscono il segnale, come ad esempio i muri. L’unico svantaggio che esiste per questo nuovo punto di accesso è l’interruzione del flusso di luce (per esempio la vostra testa mentre guardate il vostro dispositivo!). Questa lacuna non preoccupa molto il suo ideatore Harald Haas, il quale è riuscito a raggiungere una velocità di trasmissione pari a 123 Mbps.

Berlino Startups & Co-Working

coworkingBerlino e’ oggi una delle piu’ importanti capitali d’Europa per tutto cio’ che riguarda e che ruota attorno alle Start-up. Uno dei fattori principali della crescita delle nuove startup sono gli spazi condivisi di lavoro, o per meglio dire i coworking.

Per chi non lo sapesse il coworking è un nuovo stile lavorativo che coinvolge la condivisione di un ambiente di lavoro e di risorse, tra professionisti che fanno lavori anche diversi ma con lo stesso approccio collaborativo.

IL COWORKING CAMBIA IL LAVORO: offrendo la possibilità di abbattere i costi fissi di gestione di un classico ufficio, la flessibilità d’impiego degli spazi e degli strumenti di lavoro, ma soprattutto l’opportunità di creare una (o più) comunità nella quale riconoscersi e dalla quale sentirsi riconosciuti, che abbia come obiettivo una convivenza sociale e professionale.

Alcuni di questi sono ormai leggendari: come il Café St.Oberholz di Rosenthaler Platz – che nei piani superiori offre anche alloggi in affitto e sale conferenze – dove sono nate decine di compagnie, tra cui la rinomata Soundcloud.

Quale miglior cosa che avere una lista dei migliori spazi di condivisione presenti ad oggi a Berlino :

Ha aperto questo Giugno (2014) il Factory Berlin di Bernauer Strasse, un intero palazzo utilizzato come campus tecnologico (analogo alla Sequoia Factory già esistente nella Silicon Valley dal 2008) , finanziato soprattutto da Google attraverso il suo programma dedicato agli imprenditori, Google Entrepeneurs.

Nella struttura sono già operativi Zendesk, Soundcloud e 6Wunderkinder, che saranno raggiunti a breve da Mozilla, Urlist, Flagship, Toast, Showroom e numerose altre compagnie, più o meno affermate. Qui è possibile affittare da scrivanie singole a intere aree, da 2000 metri quadrati in su.

Insomma i prerequisiti ci sono tutti per fare impresa, mancate soltanto voi…!